IMMAGINI RELATIVE AI MIEI MESSAGGI

per il FORUM FILATELIA e FRANCOBOLLI pagina 7

 

FORUM CONTINUA 7:

riporto qui due miei interventi nel FORUM, nonché i commenti di Daniele ed Andrea. Ho aggiunto poi un articolo dal Linn's Stamp News, ma anche altre curiosità sulla spedizione per posta di api, cavalli ed anche di un focoso ammiratore....

 

Incominciamo da : HO TROVATO IL PRIMO ARTICOLO SULLA BAMBINA SPEDITA PER POSTA NEL 1914 A CASA DELLA NONNA!

 

Mary Peirstorff  all'età di 5 anni, nel 1914 fu spedita come pacco postale a casa della nonna a Lewiston, Idaho USA. La tariffa sino a  50 libbre era 53 cents. Fu l'unico caso di "PACCO UMANO!" Dopo questo avvenimento fu modificato il regolamento postale.

 

Clicca     QUI per leggere l'articolo in inglese tratto da Linn's Stamp news del 3 marzo 1997. Per la versione in italiano clicca  invece   QUI. Grazie mille a Paolo C. (erosky) della velocissima ed ottima

traduzione!

Dal museo postale USA ho ripreso queste due immagini molto belle:

 

 

 

L'ARGOMENTO E': "LA DEFINIZIONE DI FRANCOBOLLO"

 

Wow gente!
arrivo buon ultimo in questa simpatica discussione e vorrei dire la mia.
Ho letto cose tutte interessanti, qualcuna basata sul buon senso, altre su definizioni da enciclopedia. Qualcuno ha tirato in ballo l'UPU, qualcuno ha fatto i confronti con le poste locali etc. etc...
Vediamo come posso contribuire alla corretta definizione di cosa è un francobollo ed alla migliore comprensione di differenza fra francobollo, etichetta e francobollo LOCALE.
La definizione che ne dà il Filanci nel suo bellissimo dizionario di filatelia e storia postale "IL FRANCOBOLLO e LA POSTA dall' A-alla Z"  è la seguente:
"FRANCOBOLLO: carta valore postale adesiva, che consente di affrancare gli oggetti postali su cui viene applicata: la nascita del francobollo è frutto della grande riforma postale inglese ideata da Rowland Hill che rendeva le tariffe postali non solo più basse e convenienti, ma anche più semplici ed uniformi, consentendo così l'affrancatura anticipata mediante queste nuove  etichette... Con il tempo il francobollo si è specializzato generando tipi appositi per il telegrafo, il telefono, i pacchi postali, i servizi a danaro, il pagamento dei diritti di raccomandazione, ritardo, espresso, posta a aerea, posta pneumatica .... Realizzato normalmente su carta gommata in forma rettangolare, ha  avuto forma triangolare, ottagonale... ultimamente ha  avuto edizioni anche  tonde, impresse anche su lamine metalliche, d'oro, in seta... Talora il valore facciale non viene indicato bastando il colore, oppure una lettera o l'indicazione del servizio a cui è destinato..."
Di fronte a ciò si aprono altri interrogativi... tipo:
-chi può emettere carte valori?
- e l'UPU cosa serve?
- e i bolli dei servizi dei corrieri di fine '800 erano autorizzati, o non erano bolli?
- ma se l'UPU è nato nel 1870 o giù di lì il penny black era abusivo??
- e che cosa è esattamente un "oggetto postale"?
etc.. etc...
Do qualche risposta a buon senso anche io, e poi introduco qualche "chicca" che sta dietro i francobolli...
- Allora, per me bisogna  aggiungere che un francobollo per essere tale deve essere anche stampato in quantità "congrua" con il volume postale atteso da ciascun Paese (o da un servizio locale), poi deve essere di "general availability" cioè deve essere facilmente reperito da chi voglia utilizzare quel servizio postale in quello specifico Paese il cui nome deve apparire sul bollo (come da regola UPU), insieme al valore facciale -con le poche eccezione che diceva il Filanci-. Il valore facciale è importantissimo perché specifica quanto il possessore del francobollo ha pagato ANTICIPATAMENTE, per il servizio che lo Stato (o altro Ente erogatore) ha promesso: cioè il trasporto dell'"oggetto postale" dal luogo di "raccolta" della posta al luogo di destinazione.
- Quanto da me detto fa escludere subito i vari "mail art stamps", i francobolli virtuali", i francobolli stampati all'estero da agenzie postali che poi non li fanno distribuire nei Paesi il cui nome appare sul bollo, i vari bolli tipo "Redonda" che essendo un'isola deserta difficilmente avrà un consistente volume di traffico postale... :- )  Queste categorie sono di fatto semplici etichette o stamp-like.
-Considerando che è la Stato che di solito ha il monopolio del servizio postale, è lo Stato che prende i soldi e si impegna  a fare un servizio (per es. il trasporto della posta sino a destinazione), ma una busta arrivata dall'estero ha dato "guadagno" ad un altro Paese, per cui solo i bolli riconosciuti dall'UPU hanno diritto di transitare oltre frontiera, e nei Paesi aderenti all'Unione Postale Universale... (praticamente si suppone che il volume di traffico postale da e per una nazione sia pari a quello in senso inverso..). Ciò significa che il PENNY BLACK è di fatto un francobollo LOCALE, nel senso che poteva circolare solo in Gran Bretagna....
- Prendono invece un valore più serio i francobolli come quelli di SCIOPERO (Febbraio 1971 in U.K.) perché quando il servizio postale ufficiale fu sospeso per sciopero,  per circa un mese, alcune agenzie furono sostitutive delle poste inglesi e fornirono il servizio, magari solo su tratte specifiche, o in città. Dunque le "etichette" che utilizzarono furono a  tutti gli effetti dei francobolli (LOCALI). Per completezza dirò anche che una legge aveva  autorizzato questi servizi sostitutivi.
Per cui la collezione di molti francobolli LOCALI è "postalmente" più seria della raccolta dei francobolli degli Emirati Arabi degli anni 1970.. che del Dubai, o Sharjah non avevano sentito nemmeno l'odore... o quella di Paesi come il Panama o la Guyana e altri che emisero/emettono 500 francobolli differenti all'anno... 
Bene... mi sto dilungando... dei francobolli LOCALI e delle diverse categorie in cui si possono suddividere... ne parlerò un'altra volta...
Mi soffermo però sul termine "OGGETTO POSTALE"... e cioè la frase del Filanci per cui "il francobollo serve ad affrancare un oggetto postale..."
Ebbene lo sapevate che negli Stati Uniti, la non chiara definizione di "oggetto postale" ha fatto sì che negli anni 192x  una BAMBINA fu spedita per posta a casa della NONNA?  O che un signor di uno Stato del sud, trasferì la propria casa in Alaska, spedendola  mattone dopo mattone via posta? 
Sono cose avvenute realmente... i dettagli... ve li faccio avere.. se riesco a trovare i ritagli del settimanale Linn's stamp News americano di qualche anno fa...
Saluti!
Fabio V.
 
Ecco un'aggiunta di Daniele:
 
provo ad aggiungerne una anche io, ed è la definizione alla quale personalmente faccio riferimento:

da Federico Zeri "I francobolli italiani-Grafica ed Ideologia"

".....La funzione del francobollo è di affrancare la corrispondenza al fine di inoltrarla al destinatario, attraverso i servizi postali, pubblici o privati. Affinché possa espletare questa funzione, è indispensabile che il francobollo rechi l'indicazione dell'autorità che lo ha emesso( indicazione che denota anche l'origine della corrispondenza affrancata) includendo anche una cifra relativa al suo valore facciale. In altre parole, il francobollo è un mezzo di comunicazione grafica latore di due messaggi, l'uno relativo all'autorità emittente, l'altro riguardante il suo costo, che è anche il costo della funzione a cui è destinato......"

saluti smily012.gif

Daniele
 
 
Ecco il contributo di Andrea a me indirizzato:
 
credo che far entrare l'UPU nel discorso "cos'è un francobollo" sia alquanto fuorviante.

Se, per analogia, si tentasse di spiegare cos'è una partita di calcio invocando la FIFA, si rischierebbe di arrivare alla conclusione che tutte le partite giocate precedentemente alla fondazione della FIFA (anni '20 ?) sono irregolari o non ufficiali. Che è evidentemente un'assurdità.

L'UPU nasce nel 1879 (seguendo l'esperienza dell'UGP del 1874) per regolare ed uniformizzare i rapporti postali internazionali, non per "istituzionalizzare" l'uso dei francobolli. E, si badi bene il trattato originario dell'UPU NON prevede che la posta sia affrancata obbligatoriamente in partenza, esistendo una tariffa per le lettere "non franche". L'obbligo verrà istituito successivamente.

Precedentemente all'UPU, lo scambio della posta fra diversi paesi avveniva sulla base di appositi accordi bilaterali. Tali accordi prevedevano anche come la posta doveva essere resa franca, quindi il riconoscimento (reciproco) dei francobolli è ben antecedente gli accordi di Parigi.

Quindi, non capisco bene cosa vuoi dire quando scrivi

Citazione:
...il PENNY BLACK è di fatto un francobollo LOCALE, nel senso che poteva circolare solo in Gran Bretagna.


Cosa peraltro sicuramente falsa in quanto sono note molte (e pregiate!) lettere affrancate con multipli del Penny Black in uso perfettamente regolare con destinazioni non britanniche (Roma, etc.), alcune già dal Maggio 1840.

*******************************

Per quanto riguarda l'"americanata" della bambina spedita per posta, si tratta per l'appunto di un'americanata. Faccio notare che il regolamento postale definisce gli oggetti postali e le poste si riservano di non accettare invii conformi a tali definizioni.

Tra gli oggetti "strani" che il regolamento ammette ci sono le "api vive" (ovviamente propriamente confezionate!), ma io non ho mai visto in giro un involucro per una di tali spedizioni.

Che poi qualche oggetto irregolare possa passare per posta è un altro discorso. Ad esempio ricordo che su un numero del Vaccari Magazine venne pubblicata la foto di una foglia (!) affrancata, spedita e regolarmente arrivata, credo nel periodo tra le 2 guerre mondiali. Si tratta comunque di curiosità, simpatiche certamente ma marginali rispetto allo studio della storia della posta.

Ciao,
Andrea

 

 

Mi sono sentito in dovere di fare qualche precisazione: 

 

Ciao Daniele e ciao Andrea!
Bellissima la definizione riportata da Daniele di "francobollo". Effettivamente così si capisce di più del perché di tutti i dati riportati nei bolli emessi dalle poste private (pensate ai corrieri tedeschi classici di fine 1800) e della presenza fondamentale del valore facciale su ogni dentello. A proposito.... il nome dell'Ente emittente e quindi della nazione emittente appare sempre in chiaro, e talora con diciture in alfabeti differenti...
Però ricordo che la Gran Bretagna, per essere stata l'introduttrice dei "francobolli", si fa riconoscere spesso e volentieri con l'immagine del profilo del regnante...  QUIZ  "ma ricordo ancora un'altra nazione che non sempre mette il proprio nome .. sapete qual è??? " (difficoltà 5)

 

Risposta QUIZ: l' Arabia Saudita riconoscibile da un piccolo logo che rappresenta una palma.

 

QUIZ:

e anche gli Stati Uniti emisero un francobollo ( o un set) commemorativo "senza la classico dicitura "USA o United States" ... qual è?? (difficoltà 7)

 

 

Risposta QUIZ : si tratta del commemorativo del tricentenario dell'arrivo dei padri pellegrini: 

 

 

bollo U.S. senza nome della nazione


Torniamo ora ai commenti di Andrea! Nulla da eccepire, anzi utilissimi per capire meglio l'UPU e cosa c'era prima dell'UPU... ma avevo letto già alcune imprecisioni nel thread, su cosa fosse l'UPU e a che cosa servisse in pratica e quindi volevo rilanciare l'argomento.....
Inoltre la mia definizione di "LOCALE" data al PENNY BLACK era volutamente provocatoria e mi serviva per potere introdurre una domanda che pongo adesso ai lettori:
"qual è la definizione di POSTA LOCALE e quindi cosa sono i francobolli "LOCALS"?

(questa domanda resterà senza risposta.. per ora...)
Tornando poi agli "oggetti postali", ricordo benissimo la foglia affrancata e spedita per posta... bellissima! e sarei curioso di fare un'indagine su come si possono spedire le API VIVE e chi utilizza questa possibilità.... ricordo delle etichette "honey stamps", ma credo avessero una funzione di tax, come per i tabacchi... Se qualcuno ha notizie e ne sa di più lo scriva!!!!

 

Ohhhhh! Finalmente ho trovato qualche informazione... volevo sapere "come cavolo" si spediscono le api vive per posta.. leggetevi questa novità, che viene dal passato.... e precisamente dal 1881...

 

 

  Allora ecco qualche notizia su come spedire le API VIVE per posta: (Tratto da "L'Apicoltore " pag. 361-366, anno 1881]:

 

 

API su bollo delle Bermuda

 

Come spedire REGINE per posta
"Mi mostrò pure in che modo egli spedisce le Regine per la posta, come campione senza valore.
Prende un pezzo di legno A (vedere figura) di 6,5 cm ne' suoi quattro lati e grosso 3,5 cm. Pratica in esso col trapano una cavità cilindrica B del diametro di 5 cm e delle profondità di 3 cm. Nella cavità cilindrica e dall'alto in basso penetra, per un foro laterale C del diametro di 12 mm un tubetto di latta D chiuso in alto e aperto in basso, ove viene a trovarsi una grande cavità. Nell'estremità aperta del tubetto si fa penetrare un piccolo tappo di sughero che la chiuda, ma che abbia da un lato una fine scanalatura, la quale dia ricetto ad un filo di cotone E. Riempito il tubetto di acqua, vi si fa pescare il filo, che sporge poi dal turacciolo. Si capovolge il tubetto stesso e lo si insinua nel piccolo foro laterale, per modo che il filo, che si mantiene da se stesso sempre umido, sporga in basso e da un lato in E nella grande cavità. In questa e dal lato opposto al filo, si fa colare dello zuccaro sciolto prima a fuoco con pochissima acqua, sì che si solidifichi in una massa appianata E Il filo umido non deve toccare lo zuccaro, altrimenti lo scioglierebbe a poco a poco; ciò che faranno invece le 12 a 15 api che si imprigionano nella cavità insieme alla Regina. (....).
Una rete metallica G viene allora inchiodata sull'apertura della cavità, si avvolge il legno in carta consistente che abbia fenditure per il passaggio dell'aria, si lega il pacchetto in croce con lo spago e lo si consegna alla posta. Per gl'invii nella Svizzera e nella Germania non si pagano che 15 centesimi.
La piccola famiglia può viaggiare, senza perdite, per 8 giorni e più. Il Pometta mandò infatti 16 Regine ad un apicoltore che non le aveva richieste. Ora le Regine, rimandate, stettero in viaggio 16 giorni, e gli furono restituite in ottimo stato, senza che alcuna fosse perita.
Se deve traslocare a poca distanza un alveare, il Pometta segue, con sicurezza di riuscita, il metodo americano, che consiste nell'inclinare davanti la porticina un'asse o una tegola, che con una estremità posi sul davanzalino e coll'altra tocchi la parete frontale. Le api nell'uscire urtano contro tale ostacolo, si fanno strada ai lati, e, rinnovando il volo di ricognizione, non si disperdono."


Riprendiamo il discorso lasciato a metà con Andrea.....
"Per la bambina spedita per posta in USA a casa della nonna vedi l'articolo  con il link a inizio pagina, mentre  il" trasloco mattone dopo mattone" di una casa americana sino in Alaska è citato nello stesso articolo di cui sopra. L'autorevole  rivista Linn's Stamp NEWS http://www.linns.com/ dà i due avvenimenti come storicamente avvenuti! Per cui mi sono limitato a riferirne l'esistenza e mi riprometto di scavare nel mio archivio per cercare anche il secondo ritaglio, che vi farò vedere qui sul FORUM. Comunque anche se certamente "americanate", queste curiosità portano un sorriso smily012.gif ... e fra tanti francobolli, trovare anche un "sorriso" è una cosa che rende più piacevole il nostro collezionare!!!!!!!"


 

   Ed ecco che da vecchi ritagli di giornale spuntano tre "nuove" curiosità, due circa la spedizione per posta di "esseri viventi" e la terza sulle TARIFFE speciali per lettere fra innamorati...

 

il primo fatto riguarda una spedizione avvenuta nel 1957 in Inghilterra... all'ufficio postale si presentò un signore con un cavallo. Il cavallo venne regolarmente affrancato con quattro bolli da uno scellino dal flemmatico impiegato di Sua Maestà ed inoltrato regolarmente per posta al destinatario. Il percorso fu da Bristol sino a Felton 4 miglia più lontano. La tratta fu fatta a piedi da un postino che accompagnò il cavallo. (Forse il postino non sapeva cavalcare...). L'autorità postale interrogata sull'avvenimento disse che la tariffa di "consegna espressa" da 1 shilling per miglio, comprendeva anche gli animali.

 

 

  il secondo fatto riguarda un focoso ammiratore di New York dell'attrice americana ADELE JERGENS (ma in che anni siamo?), che tentò di raggiungere la star spedendosi per posta al suo indirizzo di Hollywood... Il ritaglio di giornale non racconta come sia finita la cosa e cioè se fu rifiutato dal servizio postale, se invece rimase nella casella postale dell'attrice... per un po' di tempo prima di essere rispedito al "mittente"... o che altro...  

 

Una piccola ricerca porta a dire che l'attrice Adele Jergens nacque a Brooklyn nel 1917. Nel 1945 si affermò con il suo  film "Le mille ed una notte". Chi la volesse vedere bene  ingrandisca la foto qui acclusa, cliccandoci sopra... in fondo anche lei ha dato impulso alla filatelia.

 

 

  Al focoso ammiratore avremmo potuto consigliare di limitarsi a scrivere lettere ardenti alla famosa star, e magari di trasferirsi in Venezuela, perché  lì (per un certo numero di anni)  le lettere d'amore potevano viaggiare ad una tariffa dimezzata. Gli innamorati dovevano però avere l'avvertenza di usare buste ROSA e di lasciare la missiva  aperta per l'ispezione postale. Ma se i due innamorati avessero litigato e le lettere fossero state piene di improperi, ci sarebbe stata una TASSA D'AMORE? Mi piacerebbe vedere una di queste buste viaggiata in tariffa..... . 

 

 

Avete altri casi del genere riportati dalla stampa??

 

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Ciao Pino!

elencare gli usi "non usuali" dei francobolli è un'idea simpaticissima. Porto anche io il mio contributo, con una recente scoperta (recente da parte da mia! .... perché i bolli sono del 1888!).

Quando Taiwan era una provincia cinese fu emessa una serie nota come il "cavallo  ed il drago."

Sembra che i bolli, una volta cessato l'uso postale, siano stai usati per un altro mese come BIGLIETTI FERROVIARI, sovrastampando il percorso sul bollo stesso. L'uso di francobolli come pagamento per trasporto di pacchi e  lettere via treno (o bus) è abbastanza usuale, ma se ho capito bene, qui a Formosa il pagamento riguardava il trasporto dei passeggeri, anche se ciò è da verificare su qualche catalogo specializzato! Cosa ne pensi?

 

 

 

Formosa 1888: biglietto ferroviario. Percorso in sovrastampa.  Unlisted overprint

 

 

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Mi scuso per eventuali imprecisioni, infatti,  per risparmiare tempo,  mi sono affidato solo alla mia memoria. Per certo posso fornire le fonti -certamente più attendibili di me- da cui ho tratto le varie informazioni. Se volete approfondire i varia argomenti, contattatemi. P.S. Su questo sito potete vedere immagini, articoli e approfondimenti ai temi discussi nei miei messaggi per il forum Filatelia e Francobolli. Chi fosse interessato ai bolli della seconda guerra mondiale, a quelli dei prigionieri di guerra o di propaganda psicologica,  alla resistenza, nonché alla storia contemporanea, incluse le missioni di pace italiane nel mondo e quelle scientifiche al polo sud, può visitare le oltre 500 pagine, in italiano ed in inglese, del sito, cliccando semplicemente sul tasto  "Iniziale" qui sotto. Gli altri tasti aiutano la navigazione  all'interno di questa sezione "le storie dietro i francobolli" e "Curiosità filateliche". Precisamente: il sommario riporta gli argomenti trattati in ogni pagina; i tasti dall' 1 al 12 (e poi dal 13 sino a 24 etc..) aiutano ad accedere direttamente alle prime 12 pagine ed infine c'è il link alla corrispondente pagina del Forum FF in cui  lo stesso  "topic" è stato discusso. NOVITA':  Se cercate uno specifico argomento ed il Sommario non è esauriente, potete provare con il nostro motore di ricerca. Esso funziona all'interno del sito, e può essere utilissimo. Basta scrivere la parola che si cerca, nel rettangolo qui sotto e cliccare a destra su "find". La ricerca può essere fatta con una singola parola, con più parole ed anche con un * alla fine di una parola se si vuole interrogare sia il singolare che il plurale di una parola. Per esempio facendo la ricerca con la parola  mission* si cercano tutte le pagine del sito, che contengono le seguenti parole:  missione, missioni ed anche mission, e missions, etc.   NOVITA'         QUI LA SEARCH ENGINE per ricerche all'interno di tutto il sito:


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