-Montefiorino (MO), fu la prima zona libera dell'Italia Settentrionale completamente controllata dai partigiani (18.6.44 - 2.8.44); comprendeva quattro comuni del modenese e tre del reggiano. Questa ampia "zona libera", a ridosso della linea "Gotica", permise il controllo strategico delle grandi arterie di comunicazione che conducevano al fronte. La giunta amministrativa, liberamente eletta, deliberò su problemi riguardanti il sistema annonario, il raccolto del grano, l'allevamento del bestiame, la distribuzione dei beni di prima necessità.
-Valle dell'Ossola (NO): Repubblica partigiana dal 9.9.44 al 23.10.44, era costituita da 32 comuni. La giunta provvisoria di governo, insediata dai partigiani, amministrò e legiferò in materia di rifornimento, di tassazioni, di guerra, di giustizia e istruzione.
-Nelle Langhe (CN): lunghi ed aspri combattimenti portarono alla liberazione di una vasta area da parte dei partigiani. In questo contesto si inseriscono i 23 giorni di libertà della città di Alba, dal 10.10.44 al 2.11.44, centro delle Langhe e cuore di una lotta impari.
-Nel Monferrato (AT): le forze partigiane riuscirono a liberare una vasta area costituita da 40 comuni. Nizza Monferrato fu centro vitale della zona proclamatasi Repubblica partigiana e per oltre tre mesi si governò con una giunta popolare di Governo sino al 2.11.44.
-Valsesia (VC): sottoposta a rastrellamenti, repressioni, distruzioni, la popolazione valsesiana per venti mesi combatté a fianco delle formazioni partigiane affrontando e condividendo gli stessi sacrifici.
-Valle d'Aosta: qui operarono due consistenti formazioni partigiane: una di ispirazione "autonoma", l'altra "separatista". Quest'ultima voleva l'annessione alla Francia. Divisione interna ma compattezza contro il comune nemico. La valle di Cogne, zona libera dal 6.7.44 al 2.11.44, divenne sede del Comando di Zona e di Settore e centro di coordinamento per i rapporti con la Resistenza francese e con i rifugiati in Svizzera.
-In Carnia e in Friuli: nella primavera 1944 viene proclamata la "'Zona Libera della Carnia", una delle più vaste, che si estendeva su una superficie di 2580 Kmq, raggruppando 41 comuni e con una popolazione di circa 90.000 abitanti. Ebbe subito un Governo Provvisorio che si dette un programma amministrativo sulla base di principi fondamentali che in seguito furono gli stessi per la carta costituzionale repubblicana.
Nell'estate dello stesso anno si costituì anche la "Zona Libera Est", tra il Torre ed il Natisone con oltre 20.000 abitanti; meglio nota come "Zona di Attinis, Nimis e Faedis", dai tre comuni maggiori che la componevano. Nelle azioni di rappresaglia contro queste zone libere furono utilizzate popolazioni asiatiche, con le famiglie al seguito, una divisione cosacca ed una caucasica. La Carnia era stata promessa a quelle divisioni ed era stata ribattezzata "Kosakeuland in Nord Italien".
La maggioranza delle Zone Libere o delle Repubbliche ebbe breve durata. Contro di esse furono organizzate vaste operazioni punitive che si protrassero sino al dicembre '44, con impiego di ingenti forze e spostamenti di truppe. Seguirono massacri, distruzioni e deportazioni.
Frattanto l'offensiva alleata contro la linea "Gotica" si arrestava al sopraggiungere dell'autunno. Avrebbe ripreso solo la primavera successiva. Questi lunghi mesi invernali furono i più terribili per la Resistenza. Comunque, prima della sosta invernale, avvennero diverse battaglie che videro impegnate le formazioni partigiane a Monte Battaglia (flg.46), Monte Carnevale, Monte Cappello, Monte la Fine, sull'Appennino nel versante emiliano-romagnolo.
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