OPERAZIONE NILO

 

 

 

 

Il governo italiano in data 8 aprile 2005 ha deciso l'invio in Sudan di un contingente di pace di  220 uomini.

 

Ecco alcune informazioni giornalistiche:

 

Il governo italiano ha annunciato oggi che un piccolo contingente di 220 soldati parteciperà alla Missione di pace delle Nazioni Unite in Sudan, la forza di 10.000 uomini approvata dal Consiglio di Sicurezza a metà febbraio e che avrà il compito principale di sostenere e vigilare sul rispetto degli accordi siglati lo scorso gennaio con cui il governo sudanese e i ribelli indipendentisti del Sud (Spla) hanno messo fine a una guerra durata oltre vent'anni.
L'annuncio della partecipazione italiana alla missione è stato dato in serata dalla presidenza del Consiglio al termine della riunione di gabinetto.
"Tenuto conto del mandato ONU e degli aspetti umanitari della missione, il Governo ha ritenuto opportuno che anche l'Italia partecipi con un proprio contingente" recita la nota ufficiale.
Dal 1983, il complesso conflitto sudanese, spesso rappresentato solo come un contrasto religioso tra il Nord (arabo e musulmano) e il Sud (abitato da popolazioni nere a prevalenza cristiana e animista), ma in realtà fortemente legato agli interessi internazionali sullo sfruttamento dei giacimenti petroliferi di cui sono ricche le aree contese . Ciò ha provocato un numero imprecisato di vittime soprattutto per fame e malattie: le stime correnti si spingono oltre i due milioni, indicando anche nel doppio il numero di profughi e sfollati.
Nonostante le pressioni, nell'intesa per la pace al Sud non si fa riferimento all'altro conflitto in corso nella remota regione occidentale sudanese del Darfur dal febbraio 2003, ed esploso proprio mentre Nord e Sud del Paese andavano ricomponendo le ventennali fratture.

La missione dell'ONU forte di 10.000 uomini, dovrà controllare l'attuazione del trattato firmato nel gennaio 2005 fra il governo sudanese ed il Fronte del "People's Liberation Army". 
Secondo recenti stime del Segretario Generale dell'ONU, il primo anno della missione ONU in Sudan costerà circa 1 miliardo di dollari.

 

Ulteriori notizie del giungo 2005 da Vaccari News: 

Sono sessanta i primi militari italiani impegnati nell’operazione “Nilo” e sbarcati oggi in Sudan. Rappresentano l’avanguardia di un contingente che, in base a quanto annunciato da Palazzo Chigi in aprile, dovrebbe contare all’incirca 220 soldati. Si aggiungeranno ai diecimila “caschi blu” incaricati di vigilare sull’accordo di pace firmato all’inizio del 2005 tra il Governo locale ed i ribelli del Sud. Anche se ad Ovest, nella provincia del Darfur, proseguono le violenze ed i massacri.
Il contingente italiano –conferma l’Ansa- opererà nell'ambito della missione di pace dell’Onu Unmis (United Nations mission in Sudan) ed avrà essenzialmente tre compiti: assicurare la difesa delle infrastrutture al quartier generale dell’Organizzazione dislocato a Khartoum ed in alt re aree sensibili; costituire una forza di reazione rapida per fronteggiare eventuali specifiche situazioni o minacce attorno alla capitale; assicurare la protezione ravvicinata a personale “chiave” dell’ONU.
La task force “Leone”, questo il nome del contingente operativo da luglio, “sarà composta essenzialmente da uomini del 183° reggimento paracadutisti «Nembo»”, inquadrati nella brigata “Folgore”.
Intanto, il Paese chiede la pace, anche con i francobolli. Come con la serie uscita il 9 gennaio, raffigurante la tradizionale colomba. Tre i valori, identici nell’immagine e dal nominale pari a 200, 300 e 400 dinari.

 

 

 

 

un annullo ed un timbro dell'operazione Nilo

 

La Folgore ”porterà la pace” in Sudan

 da un articolo di Bruno Intra su La Voce del Cifr del Novembre 2005

"I primi parà del 183° si schierano in Sudan

Sono giunti all’aeroporto internazionale di Khartoum (Sudan), con un velivolo C130J dell’Aeronautica militare italiana, i primi paracadutisti del contingente impegnati nella operazione Nilo. Sono una sessantina e fanno parte del nucleo avanzato. Nelle prossime settimane, oltre alle attività operative, condurranno attività finalizzate alla realizzazione delle strutture logistiche per il resto delle truppe.

La task force “Leone” – questo è il nome assegnato al contingente italiano – a pieno organico sarà composta da circa 220 militari del 183° reggimento paracadutisti Nembo di stanza a Pistoia ed inquadrato nella brigata Folgore.

La missione sotto l’egida dell’ONU ha il compito di assicurare la difesa delle infrastrutture del quartier generale della forza ONU dislocato a Khartoum.

La task force “Leone” è comandata del tenente colonnello Marco Ruzzolino ed è composta da un comando, una unità di manovra su una compagnia del 183°, due unità per la protezione ravvicinata alle autorità, una unità costituita da polizia militare (carabinieri) e trasmissioni del 7° reggimento di Sacile.

La task force “Leone” sarà operativa nei primi giorni del mese di luglio, al termine dello schieramento del contingente entro la fine di giugno.

La corrispondenza dal Sudan, giunta ai primi del mese di agosto, conferma che un Ufficio postale italiano, utilizza un bollo tondo con il testo: Sudan- Operazione “Nilo”, denominazione dovuta al fiume che attraversa la capitale, è inoltre utilizzato anche un altro timbro tondo in gomma , con la dicitura, Task Force Comando “Leone” . "

 

 

Ringraziamo Ernesto Vassallo che ci ha inviato questa cover:

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cover dell'Operazione Nilo in Sudan

 

 

 

cartolina della missione (collezione A. Lagreca)

 

  NEWS:  12 DICEMBRE 2005
PASSAGGIO DI CONSEGNE A KHARTOUM
 OGGI, ALLE 09:00 LOCALI, ALLA PRESENZA DEL COMANDANTE DELLA FORZA, MAGGIOR GENERALE FAZLE ELAHI AKBAR, SI È SVOLTA PRESSO IL CAMPO ITALIANO IN KHARTOUM, SEDE DELLA TASK FORCE LEONE, LA CERIMONIA DEL TOA (TRANSFER OF AUTHORITY) TRA IL CONTINGENTE ITALIANO ED IL CONTINGENTE RUANDESE.
NEL CORSO DEL SUO DISCORSO DI SALUTO AI MILITARI ITALIANI, IL MAGG. GEN. AKBAR SI È COMPLIMENTATO CON I MILITARI ITALIANI, PARACADUTISTI DEL 183° "NEMBO", PER L'OTTIMO LAVORO SVOLTO NEL CORSO DEI PRIMI 6 MESI DELLA MISSIONE UNMIS (UNITED NATIONS MISSION IN SUDAN) NONOSTANTE LE "NOTEVOLI DIFFICOLTÀ E RESTRIZIONI INCONTRATE".
I COMPITI DEL CONTINGENTE ITALIANO SONO STATI QUELLI DI FORNIRE SICUREZZA AL QUARTIER GENERALE ONU E A STRUTTURE PRESSO LE QUALI É ALLOGGIATO PERSONALE ONU, FORNIRE UNA QRF (QUICK REACTION FORCE) IN GRADO DI FRONTEGGIARE EVENTUALI MINACCE NELL'AREA DI KHARTOUM E ASSICURARE LA PROTEZIONE RAVVICINATA, SIA A KHARTOUM CHE NEL RESTO DEL SUDAN, DEL COMANDANTE DELLA FORZA.
UNA PRIMA ALIQUOTA DEL CONTINGENTE ITALIANO RIENTRERÀ IN PATRIA NEL POMERIGGIO DI OGGI.
(fonte: Cellula PI Italfor Sudan - Operazione "Nilo" – TF “Leone”)

 

21-12-2005 ultimo giorno di presenza degli italiani in Sudan per la missione NILO (collezione A. Lagreca)