All’indomani dell’8 settembre 1943, i militari italiani fatti prigionieri dai tedeschi, che rifiutarono la collaborazione e l’adesione alla RSI, furono internati in campi di concentramento e a loro, per diverso tempo, non fu riconosciuto lo status di prigionieri di guerra (KGF = PoW). Fu invece inventata dai tedeschi l’abusiva qualifica di IMI (Italienisch Militar-Internierten) che li privava della protezione della CICR (la Croce Rossa Internazionale), di ogni garanzia giuridica e di qualunque soccorso esterno. Nell’ottobre 1944 subirono una ulteriore beffarda trasformazione del loro status: vennero coattivamente dismessi dagli Stalag e gestiti come “lavoratori liberi civili”!
Copiosissima è la bibliografia sulla lunga tragedia degli IMI (ed anche la relativa documentazione postale). Inoltre diverse migliaia di memorie e saggi, testimonianze, diari (anche inediti), documenti, dossier (per argomenti), tesi di laurea, articoli, appunti di lavoro, recensioni di centinaia di memorie, antologie, saggi e audiovisivi, ecc. sono raccolte nell’Archivio IMI di Claudio Sommaruga in Milano, attualmente in trasferimento a Cernobbio, presso l’Istituto di Storia Contemporanea “A.Perretta” di Como, che ne cura la catalogazione, informatizzazione e gestione, ad integrazione di altri importanti materiali d’archivio IMI.
Per quanto riguarda il CIFR argomento IMI, segnalo:
- l’articolo di MATR.N.69.378/XII-A,XII-F : “Gli IMI nei kriegsgefangenen lager nazisti” nel volume del CIFR (Sezione Regionale Lombarda) sull’Esposizione Filatelico-Storica a partecipazione internazionale nel 40° anniversario della Liberazione, Milano 23-28 aprile 1985.
- la pubblicazione di G. Giannocolo: “Gli internati militari nei campi tedeschi 1943-1945” ed. Tecnostampa, segnalato da Fausto Lodi, nel febbraio 1999, oltre a vari articoli nell’Indice Bibliografico Campi di concentramento.
- la breve nota di Mario Arici: “Cartoline dai Lager”(dell’IMI Domenico Lusetti), in La Voce del CIFR, n.43, maggio 2003.
Nota di
A.F.
e-Monografia curata da Aristide FRANCHINO (febbraio 2005).
N.B. Queste pagine web sono ottimizzate per schermi a 17 pollici e linea ADSL, ci scusiamo per eventuali problemi di lentezza o disallineamento che si potrebbero verificare su computer con configurazioni differenti. Ci scusiamo anche per la bassa qualità di qualche fotocopia.
Corrispondenza del S.Ten.I.M.I. 750/367 Claudio Sommaruga
dal “Tour
dei Lager":
settembre 1943–agosto 1945.
“C’è una pagina importante della nostra
storia, affossata da più di mezzo secolo che riguarda la schiavitù nei Lager
nazisti dopo l’8 settembre 1943 di 716.000 militari italiani, 33.000 deportati
politici (militari e civili) e 9.000 zingari ed ebrei d’Italia e dell’Egeo”
Così ci ricorda Claudio
Sommaruga in vari suoi libri e pubblicazioni: “Una storia affossata”, “Meglio
morti che schiavi”, “NO! Anatomia di una resistenza”, “Il Dovere della Memoria-
il dopo Lager”.
Il S.Ten. Claudio Sommaruga è stato I.M.I. (Internati Militari Italiani) n.°750/367 e deportato politico civile, nei Lager nazisti dal 1943 al 1945. Da Alessandria, il fatidico 8 settembre 1943 viene deportato in Germania e Polonia, “visita” 14 Lager, pronuncia 75 volte “NO!” ad ogni collaborazione armata o civile: al Terzo Reich nazista, alla Repubblica fascista di Salò, al lavoro in Germania e in Italia.
Claudio Sommaruga è riuscito a tenere su un’agendina nascosta, in condizioni difficili e rischiose, un diario delle sue tragiche e disumane vicissitudini. Altre testimonianze dei luoghi di dolore e sterminio è la corrispondenza censurata che è riuscito ad avere con la famiglia in Italia: non certo informazioni sulla vita nei Lager, ma richieste di generi di sussistenza, che anche se inviati, in genere non arrivavano. Per il resto, oltre a espressioni di affetti e ricordi, si poteva scrivere solo di “stare bene”! Quella che segue è una selezione da 55 cartoline e biglietti postali, inviati o ricevuti: una storia postale di intestazioni, timbri, annulli, censure, frasi sovrastampate o altro della geografia del dolore, il “Tour dei Lager” di Claudio Sommaruga, dal 9 settembre 1943 al ritorno il 27 agosto 1945. (Figg. 1 e 2):
Fig.1 – Campi di prigionia dove vennero rinchiusi
gli IMI dal 1943 al 1945
Fig.2 – “Tour dei Lager” di Claudio Sommaruga , 1943-1945:
fig.2
L’8 settembre 1943 il S.Ten.di prima nomina (da soli 4 giorni) Claudio Sommaruga è ad Alessandria all’ 11° Art. D.F., il 10 è catturato dai tedeschi, il 14 inizia il viaggio d’internamento, via Udine, Pontebba, Tarvisio, in Germania. In queste stazioni mani pietose della popolazione raccolgono i biglietti con messaggi e indirizzi, lanciati dalla tradotta, perché li trasmettano alle famiglie. (Figg. 3-4-5):
Fig.3
Fig.4
Fig.5
continua a pagina 2