Il Regno del Sud


Al Sud, occupato dagli eserciti alleati, si formò un governo capeggiato da Badoglio che mantenne la struttura costituzionale del Regno d'Italia. Il periodo che va dall'armistizio (8.9.1943) alla proclamazione della Repubblica Italiana (2.6.1946) si suddivide a sua volta in tre momenti e precisamente: continuazione del Regno di Vittorio Emanuele III dal 9.9. 1943 (con sede a Bari) al 4.6.1944 (liberazione di Roma); luogotenenza del Principe Umberto di Savoia dal 5.6.1944 all'8.5.1946 (abdicazione di Vittorio Emanuele III); Regno d'Umberto II dal 9.5.1946 al 2.6.1946 (esilio del Re dopo la proclamazione della Repubblica).

La mancanza di francobolli per il ripristino di un servizio postale costrinse il governo ad affidare la stampa ad una tipografia privata utilizzando un nuovo e semplice bozzetto raffigurante la lupa capitolina. Liberata Roma, il governo costituzionale poté nuovamente servirsi delle attrezzature del Poligrafico anche se ridotte, poiché molti macchinari erano stati trasferiti dai fascisti a Novara in previsione di una ritirata. Vengono modificati i disegni della serie "imperiale" togliendo gli emblemi del "fascio littorio". Inoltre, per scarsità di materiale, vengono utilizzate tutte le rimanenze di magazzino e quindi impiegati i francobolli sovrastampati "P.M." (posta militare) e due valori della R.S.I. previa sovrastampa. Dopo la liberazione del Nord Italia venne incaricata la sezione di Novara di stampare francobolli per fronteggiare le nuove esigenze.

Ora una sommaria descrizione delle emissioni.

Lupa Capitolina

Gennaio 1944, emissione del Governo Italiano trasferitosi a Bari: un valore da 50 centesimi detto "Lupa Capitolina". Stampa in offset in fogli di 150 esemplari (10x15) a cura della ditta Richter e C. di Napoli. Senza gomma, con filigrana ad esagoni. Questo francobollo fu usato quasi esclusivamente nell'Italia Meridionale.

Maggio 1944, emissione di un nuovo valore da 50 centesimi riproducente sempre la "Lupa Capitolina" senza filigrana ed in fogli di 168 esemplari (12x14). Questo francobollo, dopo la liberazione, fu distribuito anche nell'Italia centrosettentrionale.

Badoglio

É da segnalare che, dopo la ricostituzione del governo Badoglio al Sud, la ditta Richter e C. di Napoli ricevette l'ordine di approntare un francobollo simile ai precedenti e con al centro la "firma del Capo del Governo" al posto di quello poi riservato alla "Lupa Capitolina". La realizzazione di questo francobollo fu abbandonata perché troppo "personalizzata". Pare che lo stesso Vittorio Emanuele III pose il veto. In ogni caso sono giunte sul mercato delle prove, stampate in fogli da 25 esemplari senza filigrana o con filigrana esagoni verticali, dentellate 11 e 1/4 o non dentellate, gommate ed in quattro colori: violetto e grigio lilla chiaro; turchese e azzurro chiaro; nero e grigio; rosa mattone e salmone chiaro. Unico facciale: 50 centesimi.

Le due emissioni della "Lupa Capitolina" sono erroneamente catalogate nel periodo della "Luogotenenza", mentre appartengono, a tutti gli effetti, al Regno di Vittorio Emanuele III.

Serie imperiale senza Fasci    2.50L Sovrastampa

Novembre 1944 - Febbraio 1945: emissione di quattro valori (30c, 50c, 60c, 1 lira) del tipo della serie "imperiale" senza fasci. Rotocalco dell'I.P.S. - O.C.V. di Roma, filigrana corona, dentellatura 14. Marzo 1945, nuovo valore in sovrastampa di L. 2,50 sul valore della serie "imperiale" di L. 1,75. Sovrastampa tipografica in nero dell'I.P.S. - O.C.V. di Roma. Filigrana corona, dentellatura 14.

Maggio 1945, emissione di tre valori (10c, 60c, 1 lira) del tipo della serie "imperiale" senza fasci, senza filigrana. Rotocalco dell'I. P. S. - O.C.V. di Roma.

Sovrastampa

2 Maggio 1945, nuovo valore in sovrastampa su francobolli della Repubblica Sociale Italiana della prima serie "Monumenti distrutti"; L.1,20 su 20 cent.; L. 2 su 25 cent. Sovrastampa tipografica in nero dell'I.P.S. - O.C.V. di Roma, filigrana corona, dentellatura 14. L'insufficiente disponibilità di materiale e di carte valori impose l'utilizzo di francobolli del capitolato regime fascista. Ciò anche per far fronte alle necessità createsi dall'aumento delle tariffe postali, che portarono il costo di una lettera ordinaria a 2 lire.

Maggio 1945, emissione di tre valori (15c, 35c, 1 lira) del tipo della serie "imperiale" con fasci. Rotocalco dell'I.P.S. - O.C.V della sezione di Novara. Senza filigrana, dentellatura 14. La stampa di questi valori fu ordinata dal Ministero delle Poste di Roma per fronteggiare le necessità postali nell'Italia Settentrionale da poco liberata. È evidente ancora una volta l'emergenza: furono usati cilindri in cui erano ancora presenti i "fasci littori".

Agosto 1945 - Marzo 1946, emissione di sette valori (10c, 20c, 50c, 60c, 1 lira, 2 lire, 10 lire) del tipo della serie "imperiale" senza fasci. Rotocalco dell'I.P.S. - O.C.V. della sezione di Novara. Senza filigrana, dentellatura 14. L'utilizzo della sezione di Novara si rese ancora indispensabile per una produzione e distribuzione in loco delle carte valori poiché le condizioni delle vie di comunicazione tra sud e nord erano ancora precarie per i danni portati dalla guerra. In ogni modo si provvide all'eliminazione dei "fasci littori". Inoltre, è da notare che le emissioni di Novara sono prive di francobolli che riproducono l'effigie del Re, mentre ciò non avviene nelle emissioni romane. È anche vero che, essendo stato decretato il divieto di riprodurre l'effigie del Sovrano sui francobolli della Repubblica Sociale Italiana, è da supporre che i rispettivi cilindri siano stati resi inservibili.

Serie Imperiale

Maggio - Novembre 1945, emissione di sette valori (20c, 60c, L.1, L.1,25, L.2, L.5, L.10) del tipo della serie "imperiale" senza fasci. Rotocalco dell'I.P.S. - O.CV. di Roma. Filigrana ruota alata 1° tipo, dentellatura 14. Con questa serie, per la prima volta viene abbandonata la filigrana "corona", utilizzata per i francobolli del Regno, e viene impiegato un nuovo tipo che, per il disegno, verrà denominato "ruota alata".

Tutti i francobolli elencati ebbero validità postale sino al 18.7.1946, ad eccezione del valore da L.1,20 dell'agosto 1945 che fu valido fino al 31.12.1948.

Del periodo luogotenenziale fanno parte: un espresso da L.5 emesso nell'agosto 1945 "Italia Turrita"; due valori di posta pneumatica (60c, L.1,40) del tipo 1933 con stemma reale senza "fasci littori" (Dante e Galileo) emessi il 22.10.1945; due valori per recapito autorizzato: 40c su 10c - emesso nel maggio 1945 ed un 40c - emesso nell'agosto 1945.

La situazione caotica del dopoguerra è ampiamente documentata. La scarsità di materia prima per la produzione di francobolli e le difficoltà di rifornimento degli stessi fecero sì che per l'affrancatura della corrispondenza furono usate marche da bollo, segnatasse e francobolli per pacchi postali, nonché l'uso "tardivo" d'esemplari del Regno e della Repubblica di Salò.






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