da un articolo della "Voce del Cifr " del settembre 2002.

DIECI ANNI DI EMBARGO VISTI DALL’IRAK

 

 

Nel 1990, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite impose dure ed ingiuste sanzioni, nonché l'embargo, nei confronti dell'Iraq. Ed esse sono, da allora, ancora in atto.

Durante questo lungo periodo, le autorità postale irachene hanno dovuto lavorare alacremente per mantenere funzionanti i servizi e assicurare la disponibilità di francobolli nei punti vendita.

Per fare fronte alle continue fluttuazioni dei prezzi causate dall'inflazione, effetto diretto dell'embargo e delle altre sanzioni, sono state costrette a sovrastampare moltissimi francobolli con nuovi valori, naturalmente di importo superiore. Va poi aggiunto che molte operazioni di perforazione, sovrastampa o cambio valore sono effettuate localmente con bassi standard qualitativi e senza mai preoccuparsi della quantità.

Il primo risultato, per noi filatelisti, è che non sempre si riescono ad ottenere partite di francobolli tali da soddisfare la nostra domanda o una facile reperibilità. La tiratura di ciascun tipo di sovrastampa varia secondo le giacenze di ogni specifico taglio alla posta centrale di Baghdad, senza preoccuparsi di quante e differenti denominazioni sono state attribuite allo stesso francobollo in precedenza, via via che l'inflazione colpiva con la sua mannaia (il dinaro iracheno valeva 3,30 dollari Usa prima della guerra ed ora il cambio è di circa 2.000).

In molti casi, il numero non supera il mezzo milione, come per i sovrastampati di basso valore sul più comune dei nostri francobolli, e cioè il "Duomo delle rocce", mentre tutti gli altri si attestano fra i 50mila e i 100mila pezzi. Alcuni scendono sotto i 10mila, se non addirittura a meno di 750 pezzi ciascuno, come per i tagli da 2.500 e 5.000 dinari.

In questa giungla di produzioni, ci possono scappare varietà ed errori, venduti al pubblico non intenzionalmente. In alcuni casi, quando delle città al nord o al sud dell'Iraq richiedono urgentemente nuovi stock, le poste centrali di Baghdad sovrastampano in tutta fretta ciò che è disponibile in quel momento e spediscono subito quanto prodotto, senza curarsi di fornire ai filatelisti informazioni al riguardo. Così, c'è chi corre da un centro all'altro o di distretto in distretto per poi scoprire che anche quelle forniture sono andate esaurite o che rimangono ben pochi esemplari. Tutto ciò per spiegare perché molti valori sono di difficile reperimento ai nostri giorni.

E poi, ci sono i commemorativi. Nella figura è riprodotta la serie uscita a fine 2001, che commemora le vittime dei bombardamenti statunitensi durante la Guerra del Golfo. Il 22 settembre scorso è stata invece emessa una serie di due valori (Saddam e bandiera da 25 e 50 dinari) più un foglietto (aquila da 150 dinari) che ricorda gli otto anni dalla vittoria sull'Iran.

 

Mohammed Dhia

 

Ndr: Mohammed Dhia è un collezionista di francobolli iracheno; è stato così gentile da fornirci informazioni su quest'area poco nota della filatelia moderna. Mohammed è disponibile a scambiare francobolli o a venderne. Lui può corrispondere in inglese, francese, tedesco ed arabo. Colleziona solo nuovi di Francia, Germania, Scandinavia e Svizzera, in base ai prezzi ed alla numerazione dei maggiori cataloghi mondiali. La sua lista di francobolli iracheni in offerta è disponibile in internet al sito www.geocities.com/shirwani20002000

 

 

 

 

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UNA NUOVA MONOGRAFIA DEL CIFR disponibile dal 1 luglio 2002:

- Catalogo degli annulli postali dell'antifascismo e della Resistenza

 

 

                                                                       ultimo aggiornamento 6 dicembre  2002