POSTE PER l'IRAQ: A QUANDO LA RIATTIVAZIONE?

da un articolo della Voce del Cifr del novembre 2003

Fig. 1

Sono già trascorsi diversi mesi da quando il presidente degli Stati Uniti George W.Bush ha annunciato la fine della guerra in Iraq. A chiunque, quindi, sembrerebbe logico ritenere che Poste italiane abbia riattivato il servizio verso quel Paese. Sembra logico anche agli impiegati agli sportelli che, a dispetto della perdurante sospensione, continuano ad accettare anche lettere raccomandate (fig.1), che gli ignari utenti si vedranno restituire dopo pochi giorni.

Potremmo giustificare l’interruzione introdotta da Poste italiane (nonché, ad esempio, dalle poste svizzere e britanniche) con le difficoltà e gli inconvenienti legati al turbolento dopoguerra. Giornalmente, in Iraq, si susseguono gli attentati contro le truppe della coalizione- lo abbiamo sperimentato direttamente- o gli episodi di violenza generalizzata. Poi, non dimentichiamo che, alla caduta del regime, anche l’ufficio postale centrale di Baghdad fu saccheggiato dalla folla impazzita.

Le notizie di cronaca, però, contrastano con la normalizzazione dei servizi essenziali; normalizzazione che si sta verificando, seppure a fatica, nell’intero territorio nazionale. Oramai la corrente elettrica è stata riattivata dappertutto (anche se in alcune zone solamente per poche ore della giornata), sono ricominciate le lezioni scolastiche e anche gli ospedali hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo. Il tutto compatibilmente alla precaria situazione della sicurezza.

 

Fig. 2

In tale contesto, l’amministrazione postale irachena sta procedendo nel riattivare i normali servizi ed il personale già impiegato durante il precedente regime ha ripreso il proprio lavoro. Le truppe della coalizione si limitano a verificare che siano rispettate le poche restrizioni imposte e avviano tramite i propri canali la corrispondenza internazionale.

Va messo in luce un particolare curioso: sembra che nessuno si sia preoccupato di dichiarare fuori corso i francobolli del precedente regime. Pertanto sono tuttora utilizzati i francobolli con l’effigie di Saddam, magari con una semplice “x” a penna per nasconderne il viso (fig.2)! Questi tagli sono rimasti in corso senza che sia stata apportata alcuna modifica.

Sono da considerarsi, invece, delle vere truffe i “sovrastampati” proposti, in varie versioni, su internet (fig.3) e che vorrebbero ricalcare, graficamente, le produzioni emesse nel 1917 (fig.4).

Nonostante in Iraq si faccia di tutto per riprendere i normali servizi, anche con discreti risultati, dall’Italia continua inspiegabilmente a non essere inoltrata la corrispondenza in uscita. Da informazioni ottenute tramite il call center di Poste italiane risulta che non è stata decisa ancora alcuna data per la ripresa. Ripresa poi avvenuta il 20 novembre.

 

Calogero Saieva

 

 Fig. 3

Fig. 4 

 

ANCHE DALL’ONU IL CORDOGLIO

 

Bandiere a mezz’asta in tre francobolli dell’Onu usciti il 24 ottobre, giornata delle Nazioni Unite. “Il 19 agosto 2003, ventidue funzionari delle Nazioni Unite sono stati barbaramente uccisi e molti di più sono tanti feriti da una esplosione”, avvenuta alla sede Onu di Bagdad. “Il Segretariato delle Nazioni Unite- spiega in un messaggio lo stesso segretario generale, Kofi Annan- partecipa al cordoglio delle famiglie e degli amici delle vittime delle tragiche esplosioni, e rende omaggio alla loro memoria. La loro morte e le loro sofferenze ci ricordano il sacrificio fatto da tutti coloro che hanno perso la vita al servizio delle Nazioni Unite per la causa della pace. Questa emissione di francobolli è dedicata alla loro memoria”.  

 

 

Fig. 1

Le cartevalori, identiche nell’immagine, sono differenti nei tagli: 60 centesimi per la sede di New York, 0,85 franchi per quella di Ginevra e 2,10 euro da impiegare a Vienna.

Ma l’impegno postale continua: dal 2 gennaio la posta in partenza dalle tre sedi verrà obliterata con un annullo meccanico che chiede di sopprimere il terrorismo. A New York lo stesso slogan sarà apposto anche su una affrancatura meccanica.

 

 

     ultimo aggiornamento 10 dicembre 2003