GLI ANNIVERSARI DI BERLINO
Diciassette
giugno 1953 e 23 giugno 1963: due anniversari indissolubilmente legati alla
storia di Berlino.
Mezzo
secolo fa si consumò la rivolta nella parte est della capitale: i dimostranti
chiedevano l’aumento salariale, la riduzione dell’orario lavorativo, la
liberazione dei detenuti politici. “Apparvero scritte- ricorda lo storico François
Fejtö- che reclamavano la soppressione delle norme, il ribasso dei prezzi, le
dimissioni del governo, libere elezioni a suffragio segreto… Lo sciopero era
divenuto generale; la popolazione intera scese nelle vie. Verso le nove
parecchie migliaia di dimostranti tentarono di impadronirsi degli edifici
governativi; la bandiera rossa fu strappata dalla Porta di Brandeburgo e
bruciata”. A mezzogiorno il generale Dybrova, comandante del settore sovietico
nella città, proclamò lo stato di assedio e due divisioni motorizzate
dell’Armata rossa la occuparono. Nel frattempo, la protesta si propagò alle
altre città della Ddr. “La sera alle 21 l’ordine regnava a Berlino”, al
prezzo, si seppe poi, di 42 condanne a morte e 25mila arresti.
La
vicenda fu prontamente ripresa all’Ovest: le poste della Berlino occidentale,
allora indipendenti, predisposero due francobolli, agli sportelli dal 17 agosto,
esattamente due mesi dopo. In entrambi, compare in primo piano la data, quel 17
giugno 1953 che costituì un ulteriore spartiacque nella storia intertedesca e
nei rapporti fra i due blocchi: era l’evidenza che smentiva la propaganda del
regime, la presunta compatta e convinta unità delle popolazioni
d’oltrecortina. La vignetta da 20 pfennig riprende inoltre un concetto
classico: le due braccia che cercano di rompere le catene cui sono legate. Nel
taglio da 30 centesimi, invece, compare la stessa Porta di Brandeburgo, dietro
alla quale si staglia il sole occidentale.
Inutile
aggiungere che i due dentelli furono rifiutati all’Est ed i plichi sui quali
erano apposti venivano respinti al mittente.
ultimo aggiornamento 31 maggio 2003